Cesare Beccaria

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so di dar la Tortura ai delinquenti o-
stinati a non voler confessare la verità $
in birre che non per tutte le contrad­
dizioni d' un reo
si tormentano i co­
stituiti, e che i Giudici non sono nò
tanto crassi, nò tanto crudeli., che non
sappiano .distinguere le -contraddizioni
ree , e maliziose , da quelle, che sono
sfuggite per ignoranza , e dette per la
troppa confusione, e per poco discerni-
■mento j e che vogliano tormentare l’i-
gnoranza , e la stupidezza . Possibile ,
che il N. A. abbia tanta compassione per
gli scellerati, nèiio stesso tempo che sup­
pone tutti i Giudici , .e tutti i Sovrani
capaci della crudele scelleratezza di tor­
mentare i rei , solamente perché sono i-
gnoranti , e per simili leggerissimi di­
fetti, e mancanze? Dunque neppur per
• questa- difficoltà dev’ essere .condannata
la Tortura data ai rej per conto delle
loro inique contraddizioni „
AIT ultima difficoltà ne fa succedere
un’altra anche manco ragionevole, anzi
^•ridicola. L'esame ld un reo ( {a)' questa
’ si e la nuova difficoltà del N. A. ) è -
fatto per conoscere la verità. Ma io ne­
go che T esarne sia fatto per conoscere
la verità; mentre è certo che si fa pu­
ramente per metterla in un lume più
giuridico, coll’accesso della confessione
‘degli stessi rei. E'vergogna, che io deb-
v
ba

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  • Page N°:90
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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