Cesare Beccaria

P abolimento della pena di xv*w .
seguente , cioè che tino dei più gran /re-
ni dei delitti- , non c la crudeltà delle ^
pene, ma V infallibilità di esse {a); dal-sa.
la quale proposizione si dovrebbe dedur­
re , che uno scellerato si asterrà dal com­
mettere un delitto , piuttosto allorché
crederà infallibile, che commettendolo
sarà condannato a restare rinchiuso per
una settimana v. gr. in una comoda car­
cere; che se starà un poco dubbioso che
commettendo io stesso delitto, sarà bru­
ciato vivo . Peggio : perchè doveva ri-
flettere, il N. A. che-i scellerati non du-.
bitano punto , che se caderanno in ma­
no della giustizia saranno inesorabilmen­
te condannati; ma sperano bensì di non
cadervi giammai - .
Peggio ancora : per­
chè si vedon molti, che passano franca^
mente un piccolo Fiumicelio sopra una
stretta, e debole trave; ma se l’acqua
di questo Fiumicelio venga molto accre­
sciuta , e diventi assai fonda, allora ben­
ché la trave resti la stessa di prima ,
nessun più si arrischia passarvi sopra .
Dunque non è la certezza, ma la gran-,
dezza del male, e del pericolo quella che
fa gli uomini più cauri nell’operare.
Si noti, che dopo le testé riportate
parole Uno dei più gran freni dei delitti
ec. P A. vi aggiugne immediatamente
quelle che seguono : E per conseguenza
la
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  • Page N°:115
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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