Cesare Beccaria

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un cos) grande intervallo tra me , e il
ricco ? Égli mi nega un soldo, che gli
cerco j e si scusa col comandarmi un tra-
vaglio, che non conosce . Chi ha fatte
oneste Leggi ì ( continua ad esclamar
r Assassino )■ Uomini ricchi e potenti ,
che non si sono mai degnati visitare le
squallide capanne del povero > che non
hanno mai diviso un ammaffato pane
fratte ^innocenti grida degli affamati fi­
gliuoli 5 e le lagrime della moglie . Rom-
ùamo questi Tegami fatali ( è sempre
alla maggior
f'Assassino che parla
parte, ed utili acl alcuni pochi ed indo­
lenti tiranni ; attacchiamo /’ ingiustizia
nella sua sorgente . Ritornerò nel mio
stato d1 indipendenza naturale , viverò
libero e felice per qualche tempo coi frut­
ti del mio coraggio , e eletta mia indu­
stria / verrà forse il giorno del dolore
e del pentimento, ma sarà breve questo
tempo , ed avrò un giorno di stento per
mólti anni di libertà, e di piaceri. Re
di un piccolo numero correggerò gli errori
della fortuna , c vedrò questi tiranni
impallidire e palpitare alla presenza di
colui, che con un insultante fasto pos­
pónevano ai loro cavalli , ai loro cani.
E così termina il ragionamento del fin­
to Assassino ; dopo il quale immediata­
mente il N. A. vi aggiugne questa ri­
flessione . Allora la Religione si affac­
cia

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  • Page N°:148
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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