Cesare Beccaria

annienta in faccia .
la stupida genìa, e nou
discorrono, gli,sarebbe vaiu.
ga, generalissima, e niente concita
riflessione, che la storta degli nomini c-
dà Videa di un immenso pelago d'erro­
ri : riflesso e ragione, che- se fosse ac­
cettata senza esame, non vi sarebbe er­
rore immaginabile , che non si dovesse
calcolare per una verità ; nè veruna
quantunque metafisica verità , che non
si potesse far credere per un errore.
Per produrre un solo esempio dell’
assurdità di quella regola, basta l’appli­
carla contro l’opinione dello stesso no­
stro Autore, perchè supposto ancora
che l’uso di punire i rei di tutti i Se­
coli , e presso tutte le . Nazioni, fosse
quello^ di condannarli ad una perpetua
schiavitù , ogn’ uno potrebbe d;sappro->
vare un tal uso , e chiamarlo inutile e
crudele, e dire che Vuso di tutte le 2Va^
zioni, e di tutti i Secoli si annienta
faccia alla ragione, perchè la Storia d
gli uomini ' ci dà /’ idea di un imrri^i
pelago d’ errori.
Cotesta per altro è una specie
va, che benché sia la più debole, - ,
cosi d’una specie la più anfibia cl\
te cc ne possiamo immaginare*, f
tociò contiene una tale appar
forza, che ha sorpresi, ed ic>r

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  • Page N°:153
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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