Cesare Beccaria

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i quelli che sanno esservi dei mali
^rensiòilmcnec inseparabili dall’u-
natura, c talmente adesso suoi
rj., che quasi giudicherebbersi utili
mdeesmi a e nccessarj ; ed altri eh5
ino laloro origine semplicemente dall’
noranza e dalia malizia dell’uomo ,
orranno formare questo giudizio , che
chuinque accusa di crudeltà i Giudici ed
i Sovrani pcrch’ abbiano-stabilità la Pe­
na dì Mone per certi delitti, accusa dì
crudeltà la stessa Provvidenza, del supre*
mo Regolatore »
' E‘ impossibile, clic il’genere umane-
possa lungo tempo' godere della sanità
eh ’è propria alla sua natura, senza la
perdita assoluta d’una - porzione di se
stesso. Se Porror d’una morte tormen­
tosa e crudele non è sufficiente a con­
servargli questa-sanità, qualunque altro
dolorè , che nè per intensione, nè per
estensione P agguagli, non- sarà mai ca­
pace; d i cagionargliene ; e gli sforzi, e
le-violenze sorprendenti ed inconcepibi-»
li ,• che sogliono fare gli uomini i più
ardili ed i più coraggiosi per evitare u-
na vicina morte, quantunque scevra da
circostanze funeste* , in confronto dì
quelle , che dimostrano , dove si tratti
di liberarsi soltanto da qualche schiavitù,
provano ad evidenza 3 che se P orrore
Quella non è rimedio sufficiente per
prò-
I

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  • Page N°:158
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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