Cesare Beccaria

rn combinato w
Come mai quest’ Au lv
porlo e di sperarlo, Egli ^
Staro (a) , che chiunque leggerà co. r
chio filosofico i Codici delle Nazioni e
t loro Annali , troverà quasi sempre i
monit di Vizio e dì Virtù, di buon Cit­
tadino o d: reo cangiarsi colle rivolu­
zioni dei Secoli , non in ragione delle
mutazioni che accadono alle circostanze
doi F'aesi , e per conseguenza sempre
conformi all* interesse comune, ma in ra­
gione delle passioni e desili errori che
successivamente agitarono : differenti Le­
gislatori ì Come combinerà il N. A,
questo suo discorso coll’altro ? Ma ri­
torniamo al primo .
Dopo quella fa quest’ altra interroga­
zione : Q<saiì sono i sentimenti di ciascu­
no sulla pena di morte ? e risponde :
Leggiamoli negli atti d' indegnazione e
di disprezzo, con cui ciascuno guarda il
carnefice, che c pure un innocente esecu­
tore della pubblioavolontà, un buon Cit­
tadino , che contribuisce al ben pubblico
lo stromeniù necessario alla pubblica si­
curezza al di dentro, tcome i valorosi sol­
dati al di fuori : così 1 * Autore
M a
non si può resistere a tante impertinenti
sciocchezze. Quel disprezzo e quell’ir^.
degnazione sono bensì moti naturali, mr
non atti riflessi, come sono quelli co

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  • Page N°:173
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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