Cesare Beccaria

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Ci u' tutti gil uomini giudicano giusto c :
.necessario- l’effetto di quell-’ atto,■non­
ostante la loro indegnazione ed il loro
disprezzo, che torno a dire, sono bensì-
ruoit, ed atti naturali , ma irragionevoli-
■ Ce h po i anche - un Carnefice non possa
.essere ' un buon Cittadino , io non- m’
-oppongo dico bensì che fa stomaco il
■N . A . dando> un simile epiteto ad un
Carnefice, e che equivoca ridicolosamen­
te, affermando che i carnefici contribui­
scono al ben pubblico la stromento neces-
'■astor alla pubblica sicurezza ; siccome'
-confessoche m i sembra un eccesso dv
.abuso quello-, con cui lo stesso A. di­
ce, che jl Carnefice contribuisce alla
pubblica sicurezza al di dentro, come i
valorosi soldati al di fuori. Non è egli
questo un giusto éd obbligante compli­
che fa ai generosi Militari l
mento
Avanti ancora.
Aggiugne una terza domanda, ed escla­
mando dice: Quale è dunque /’ origine
-di' questa coraraddizione ? e subito ri­
sponde, che ciò nasce perchè è indelebi­
le negli uomini questo sentimento, ad on­
ta- della ragione . Ma 1 ’ A. dovea* ri­
flettere prima di scrivere tutte coteste
cose, ch’ esse si oppongono ugualmente
anche contro, la pena d i perpetua Schia­
vitù, ch’egli stesso suggerisce per buona
c per utile zi-pubblico bene; di piò,
che’

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  • Page N°:174
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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