Cesare Beccaria

eil Pene e di Dciiitj. .
re nò aver riguardo quale
forma del la vecchia originale natur a ae,.
uomo; ma quella che si è la presente.
I Legislatori devono guardare gli uomi­
ni come sono e come possono essere, e
non quello che sono stati; perché tutti
quelli che non hanno atteso a questa
dottrirva sono caduti in grandissimi erro­
ri ; ed affermo , che tutta la confusione
che si trova nella nostra Metafisica spe­
cialmente, ed in tutte le altre Scienze
respettivamente parlando , deve la sua
origine alla poca avvertenza, che è sta­
ta fatta su tali distinzioni, di vecchia ,
e di presente natura. L’ uomo poi, che
è come deve essere, c eh’ è quello di
più, secondo i lumi del quale si deve
giudicare di tutte le cose umane; un ta­
le uomo, dico, secondo la interessantis­
sima scoperta , che -ha fatta ultimamente
quel profondissimo Filosofo Inglese , a
Ckincse , salvo il vero , è quello , che
in tutte le sue parli , tanto di corpo che
di spirito , rassomiglia alla maggior par­
te degli uomini presenti e passati.
Tutto quello che piacerebbe e che sti­
merebbe un tale uomo sarebbe buono ,
e vero ; e vice versa., tutto quello che
gli dispiacesse sarebbe cattivo. Se la
nostra presente natura è guasta , dunque
naturalmente non la potremo mai rag-
giu-
M 2

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  • Page N°:179
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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