Cesare Beccaria

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gìustare nè raddrizzare, perchè con una
riga storta, non si può rigar dritto. Se
poi la supponiamo sana , perchè dunque
confondersi co119Ipotesi d’ una vecchia e
guasta natura? In tanto però, secondo
ìa natura presente, la pena di Morte è
giusta, e necessaria. Ma per conoscere
quale sia veramente 1 a natura dell’ uo­
mo , bisogna essere qualcosa di piò che
semplici Metafisici , o lasciar di parlare
di ciò che conviene agli uomini .
Il nostro A. rutto ciò non ostante
pensa T opposto , ed intestato, che la
pena di morte decretata dai Sovrani sia
ingiusta, ed un vero Assassinio pubbli­
co , però fa parlare gli scellerati in que-
M p«.: sta maniera (a) : l'Assassìnio che et vìen
«sa.t**- -pre(licat0 come un terribile inisfatto, lo
veggi amo pure serica ripugnanza, e sen­
za furore adoperato. Prevagliamcci dell*
esempio . Ci pareva la morte violenta it­
ila scena terribile nelle descrizioni, r/;e ci
venivan fatte, ma lo vediamo un affare
di un momento. Quanto lo sarà meno in
chi, non aspettandola , ne risparmia qua­
si tutto ciò , che ha di doloroso. E con­
clude così : Tali sono i funesti paralogis­
mi , che se non con chiarezza
confusa-
mente almeno, fanno gli uomini disposti ai
delitti, nei quali V abuso della Religio­
ne pub più che la Religione medesima.
• Perdono volontieri ai N. A. tutte co­
te-

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  • Page N°:180
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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