Cesare Beccaria

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rìca (V-avere tutta /’ umanità inimica,
e l1esecrazione universale. E che? vor­
rebbe forse che gli uomini chiamino , e
trattino d’amici tutti -quelli,. dai quali
vengono offesi , e danneggiati ? I Giu­
dici poi appunto perchè sono vindici dei
patti, sono tenuti a punire tutti quelli,
che offendono la Società; perché il prin­
cipale di tutti questi patti è quello d’
invigilare alla sicurezza di tutti i Soc}.
Non dico niente poi circa quell1ultime
parole dell1A. ma non punito colle for­
malità delle Leggi vindici dei patti, e
non della malizia intrinseca delle azioni ;
perchè confesso che non le capisco . Se
p£r malizia intrinseca delle azioni, in­
cende la deformità^ d’un1azione relati­
vamente alla ragione eterna, come la
chiamano i Maestri , in tal caso egli ha
detta una cosa ridicola appunto perchè,
ha troppa ragione ; se poi per malizia
intrinseca intende la realtà del danno dK
uri azione , in tal caso avrebbe negato a
torto alle Società il diritto di poter puni­
re un Malfattore , benché non suddito .
La proposizione che le Leggi sono vin­
dici dei patti e non della malizia intrin­
seca delle azioni, o è contraddittoria,
o è ridicola, e tutta propria d’ un uo­
mo affascinato dallo spirito d’indipen­
denza , e dall’ amore di Libertà .•
Chi bramasse adesso d’avere una pro­
va

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  • Page N°:189
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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