A
So : ^Alcuni liberano da*...
piccolo delitto ( egli scrive (a) ,
la parte offésa lo perdoni , * atto con]u .
me alla beneficenza ed al/’umanità, ma
contrario al ben pubblico / quasi che un
Cittadino privato potesse egualmente to
gliere colla sua remissione la'necessità
deir esempio, come pub condonare il ri
sarcimento dell' offesa . E poi segue ad
equivocare così : Il diritto di far punire
non è d' un solo, ma di tutti i Cittadini ^
o del Sovrano . Egli non pub che rinun
ziare all a sua porzione, ma non annul
lare quella degli altri, Quel quasi che
importa un equivoco , perchè non è lv
offeso che tolga 1 ’esempio, ma i Sovrani
che si contentano così, e ciò per giusti
motivi c rarissimamente , e però finge
dei vani timori P A. dove dice, che in
tal caso l’offeso potrebbe annullare il di
ritto della Società , o quello dei Sovrani,
Veggo ancor io che coteste sono mi
nuzie; ma è bene che comparisca sem
pre piu l’incostanza del nostro Scritto
re ed il vero fine e motivo per cui ha
voluto scrivere di simiH materie. Ve
diamo adesso qualcosa di più grave.
Dove discorre dei processi e delle p >
scrizioni scrive in maniera , che m<o
d’ aver dato ai nostri Legislatori c
nostri Giudici un consigliò ed un
gérimento utilissimo e nuovo .• C
Dettagli
- Page N°:191
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria