Cesare Beccaria

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de cd atroce ; c si vede che si verificano
più le nuove di fatti strepitosi, che quel­
le dei fatti piccoli e comuni, perchè an-
che per inventare un’atroce calunniavi
si richiede un ingegno non comune. Af­
fermo però che la probabilità dei delit­
ti atroci sta piuttosto in ragione diret­
ta , che inversa ; e se la probabilità dei
delitti atroci stesse in ragione inversa ,
come pretende i’ A ., cioè in una ragio­
ne tanto minore quanto è più grande
1 ’ atrocità d'un delitto, bisognerebbe
dire che tutti i delitti atroci sono impos­
sibili; e che diffìcilissimamente si posso­
no provare.
Ho detto in oltre che quella proposi­
zione del N. A. è troppo astratta, c
la ragione si è, perchè in pratica si può
trovare uguale, o disuguale facilità e
difficoltà respettivamente in provare un
delitto atroce, che un delitto minote;
e però quand’anche la probabilità dei
delitti atroci stesse veramente in ragio­
ne inversa , o duplicata , o semplice co­
me si voglia, ad ogni modo una tal re­
gola non si potrebbe mai ridurre in pra­
tica, nè anche se i Giudici fossero più
abili Calcolatori dell’ Eulero . Io pre­
go dunque il nostro singolarissimo A.
che in avvenire non voglia più abusarsi
in questa maniera dei termini matemati­
ci; perchè pur troppo si comincia a spar-
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  • Page N°:196
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  • Author:Cesare Beccaria
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