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rà del pari quello della propria roba .
Di più, relativamente alla Società, tan
to potrà esser nostra la roba che la vita .
E*' falso finalmente ciò che dice 1\À.
che gli uomini non trovino ugualmente
fjci loro cuori il sentimento, che non si
deve toccare la roba altrui , e quello
che non si deve loro levar la vita. Non
sono le leggi della Società che ci vieti
no l’abusarci dei beni altrui, ma la Leg
ge di Natura; la Società non è che la .
custode d’una tal Legge. Se 1’uomo
non avesse un diritto naturale alle pro
prie sostanze, dunque un uomo che vi
va separato da qualunque Società, po
trà essere spogliato impunemente ed im
peccabilmente di tutto il suo. Questa
si è una conseguenza drittissima di quel
principio del N. A ., principio per al
tro che menato buono non proverebbe,
nè che la probabilità dei delitti sia in
ragione delia loro atrocità , nè che a
simili delitti si debba scemare il tempo
delle prove , cd accrescere quello dell’
abusivamente chiamata prescrizione de
gli stessi delitti atroci.
Vediamo adesso le pessime e scanda
lose conseguenze, che il N. A. ha de
dotte dai soprannotati suoi principi, là
dove parla dei delitti di prova difficile . pe,de - .
Vi sono alcuni delitti ( comincia a ài-tbtidi
re ) che sono nel medesimo tempo ftcqucn- *,#*//*.
N 4
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Dettagli
- Page N°:198
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria