Cesare Beccaria

ste, ove servivano ..
me i vivi corpi umani, ct>y ..
condo spettacolo e grata armonia y*.
cieca moltitudine, l'udire i sordi confusi
gemiti dei miseri, che uscivano dai vor­
tici di nero fumo, fumo di membra uma­
ne, f allo stridore dell' ossa hicarbonite
e il friggersi delle viscere ahi r palpi­
tanti . Ma gli uomini ragionevoli vedran­
no (avverte lo-stesso) che il luogo, il
tempo, il Secolo, e la materia non mi
permettono di esaminare la natura di un
tal ' delitto. Troppo lungo, c fuori del
mio soggetto sarebbe il provare come deb­
ba essere necessaria una perfetta unifor­
mità di pensieri in uno Stato , contro P
esempio di molte Nazioni : come opinio­
ni , che distano tra di loro solamente per
alcune sottilissime ed oscure differenze ,
troppo lontane dall' umana capacità, pu­
re possano sconvolgere il _ben pubblico ,
quando una non sia autorizzata a prefe­
renza delle altre ; e come la natura del­
le opinioni sia composta a segno, che
mentre.,alcune col contrasto fermentando,
e combattendo insieme si rischiarano , e
soprannotando le vere, le false si som^
mergano nelPo bóllo ; altre-mal sicure,
per la nuda loro costanza, debbano esser
vestite di autorità e di forza. Troppo
lungo sarebbe il provare, come . quan­
tunque odioso sembri P impero della. J or*

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  • Page N°:206
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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