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so cosa prescrivono le buone regole di
Critica da osservarsi nell* interpretar gli
- altrui detti, e gli altrui sensi.
Io non ardisco pertanto d’assicurare,
che il vero sentimento _di quel passag
gio dell’ Autore vada interpretato con
forme l’intendo io ; dico bensì che se
il senso che io gli do fosse quello del
suo Autore, ( del che quanto a me non.
ne dubito niente ) allora comparirebbe
sempre più rea la contraddizione, con
cui 1 ’A. dà fine al suo discorso intorno
ai delitti contro la Religione ; perchè
quale più rea e più esecrabile incoe-
quanto scrivere che le Dot-
renza ,
trine' più auguste, più venerabili, e
più interessanti delle Sacre Scritture
non sono che semplici opinioni urna- ’. i
ne, che queste chiamate opinioni pos-
ii:
sono accomodarsi con quelle delle al- . ri
tre Nazioni, e che di più possono esse- jj
re vere e false, e poi confessare che sia
cosa necessaria il punire dol più orribile
supplicio quelli che rigettano simili opi
nioni, o che non differiscono dalle stes
se che in alcune sottilissime ed oscure •
differenze, e protestare che tutto ciò de
ve credersi evidentemente provato , e con
forme ai veri interessi degli uomini ? S e-
questa non è debolezza di spirito, qual
sarà mai ? E se questa è la forza degli
Spiriti Forti de i nostri dì, qua l debo*
lez-
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Dettagli
- Page N°:215
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria