Cesare Beccaria

Y, v a X
principio . La più gran felicità di que­
sto Mondo sarà sempre un punto, se si
considererà come staccata dall’ Eterna .
Pensare più:a quella che a questa, è Io
stesso, che far più conto della parte che
del tutto. E‘ tanto naturale ali’ uomo-
la Religione, quanto io sono il timore
e la .speranza , e F idea di bene e di
male.
Nella stessa pagina dice che /’ uomo
sociabile è qualche volta mosso dalle ma­
le Leggi a offender altri : Ma io non
so quali siano coteste male Leggi. Tut­
te. le Leggi delle pulite Nazioni ad al­
tro non tendono che a riunire e tener
ben legate le Società per il loro.mag­
gior vantaggio ; ed è una franchezza in­
(~> Pag. audita F affermare, come ha fatto {a) ,
H.
che / mezzi impiegati fin’ ora per ren­
dere felici gli Stati siano per lo più fai*
si ed opposti al fine proposto. Ci mostri
dunque F A. quali sono i migliori mez­
zi per conseguire una tale felicità. Tut­
to quello che ha chiamato cattivo , ab­
biamo veduto eh’è buono; e tutto queU
lo che ha dato per b u o n o F abbiamo
trovato cattivo . Non^ è ancora ben de­
terminato in che consista la vera felici­
tà d’ uno Stato . Certo che quand’ an­
che una Nazione giugnessc a possedere
le maggiori possibili, Popolazione, Ric­
chezza, Sciurezza ec . ad ogn i modo non
sa-

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  • Page N°:217
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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