Cesare Beccaria

X 2-20 X .
■zione che fanno danno allo Stato. Non-
è la pena che accresce il numero dei de­
litti , ma sono i delitti che meritano ga-
stigo . Che ha che fare il numerose!
delitti colla loro gravezza ?.Giammai un
G overno severo per sua natura e costi­
tuzione è stato cagione che si commet­
tesse un maggior numero di delitti; an­
zi è seguito sempre tutto 1 ’ opposto .
E' piu
Il timore conserva i Regni'.
viva e più generale negli uomini 1 ’ av­
versione al dolore, che V inclinazione
al piacere.
Di sopra si lamentava che le pene e
le leggi sono troppe in numero ; c nel­
CO art. la stessa pagina (a) si lagna, che la
maggior parte delle Leggi siano privile­
gi . Se ciò non è contraddittorio , per
lo meno è falso; siccome è vano il pre­
CO stcì. Pag. tendere (b) come fa l’Autore, che gli
uomini temano solamente le-Leggi e non
altro, nello stesso tempo che crede in­
compatibile la Religione col buon go­
verno d’uno Stato, e collo Spirito deU
le sue Leggi.
La Filosofìa umana non
ha mai avuto forza di far che gli uom«i»
ni temano le sole Leggi e non altro ;
nè mai l’avrà. L’ A. nondimeno sup­
pone vero il contrario ; e però affer­
ma (r) senza fare nessuna equazione ,
che gli uomini schiavi sono più voluttuo­
si, più libertini, e più crudeli degli no-
mi*
2i
stcs. CO Pag.

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  • Page N°:219
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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