)( 224 )(
in i, i ài cui pochi eLem em , era*
;tK perchè la loro indolenza e po
rcin i li preservava^ d a ll errore.
non sembra qu i che ai contraddica?
juei pochi lum i erano giusti, perchè
pc oasalacità de i primi uomini li pre
dava dall’errore, sacà vero per l’op-
:0j che la molta sagacità li dovrà cor
rompere sempre più * Sarà vero in ol-
rre, che quanto più gli uomini s’.allon
taneranno da que i 'prim i lu m i, da quel
la prim a Fliosofia> tanto peggiori diven
teranno . Ma come può questo stare
colla superiore asserzione dei N. A. do
ve con molto sfoggio d i
eloquenza ha
scritto, che Iq cognizioni fa c ilita n d o
t
paragoni degli o g g etti, e m o ltip lica n d o
ne i punti di v is ta , contrappongono m o lti
sentimenti g li uni agli a ltr i, che s i m o- .
dificano vicendevolm ente , ta n to p iti f a
cilmente , quanto si preveggono
n e g li al
tri le m edesim e viste c le m e d e sim e re
sistenze ; e che però in fa c c ia ai lu m i
sparsi con profusione nella N a z io n e tace
la calunniosa ignoranza ; p erch è non v i
è uoìtìo illum inato, che non a m i
blici , c h ia ri, ecl u tili p a t t i
ne sicu rezza ec. (a) .
Nella pagina seguente (b) dopo aver
ingegnato, come abbiamo veduto, che in
Qu^i e primi tempi vi era di bisogno d’
•mipressioni fo rti e d u re v o li , che d isto
g li es-
i p u b -
d e lla comu
X 22d ,
g l lessero g li uom ini d a i rep ln *
n el p rim o sta to d ’ insoci a b ilità ; s o ^
gne così : Fecero dunque un g ra n bene
po litico a IT um anità quei p rim i errori ,
.che popolarono la terra d i fa ls e d iv in ità ,
e che crearono uh universo in v isib ile re
golatore d el nostro . Ma primieramente
ìa conseguenza vien poco< a proposito.
Secondo ; saria stato meglio per la Socie
tà se avesse creduto sempre una sola Di
vinità. Terzo ; nego che il Mondo in
visibile sia un’ invenzione nata solamen
te nel tempo delle fa lse d ivin ità ; per
chè la credenza d’un Mondo invisibile
è coetanea dell’esistenza degli u.omnii .
Tutti quelli, che ci danno la Storia dei
primi uomini, ce li danno per gente che
credeva un Dio, e per conseguenza un
Mondo invisibile. Avanzo di vantag
gio . E * pùi * naturale all’ uomo credere
.un Mondo invisibile, che.conoscere quel
lo che vede. Quell’ardito Scrittore che
.ha preteso ultimamente dimostrare, che
il. Deismo sia posteriore al Politeismo
.ha parlato coerentemente a’suoi pria'
pj, perchè ha supposto che il genere
mano .nella sua origine sia stato più '
baro e più ignorante, che nel,prò?
del tempo . Ma il N. A. che su"
che la form a originale della vece/
tura (rf) sia stata più perfetta de
sente, si'dovrebbe vergognare
r ^ iii,
p
Dettagli
- Page N°:223
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria