Cesare Beccaria

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parola, intendo, che c i dovrebbero es­
sere tanit libr i differenti degli elemneti
d i Goemterai edelle altre Scienze, quan­
te sono le dfiferenti età e capacità di e
dfiferenit ragazzi. Sento che una tael
opera è difficile a potersi eseguire , m a
penso non di meno , che non sia impos­
siblie . L e Scienze poi si devono inse­
gnare non solo nella Lingua de l Paese,
m a in que l Dialetto , eh’ è il pui natu­
rael , ed il pùi ben inteso nel paese de l
nostro allievo ; d i modo che ad un gio­
vine Milanesey per cagion d’esempio,
non basterebbe insegnargli la Lnigua
Latina in Italiano comune ; m a in quell*
Italiano, che parlano i Milanesi.
Un’altr’opera utilissima alla gioven­
tù , sarebbe un buon trattato per ben
insegnare le Scienze alla stessa gioventù
e per istruirla perfettamente nella Filo­
sofia dei costumi, e della Religione;
m à io intendo qui un trattato per 1 *
ammaestramento degli Istitutori delia
gioventù , e non per uso della gioven­
tù stessa. In un ta l trattato bisogne­
rebbe che vi si trovasse una buona Dis-
sertazione, in cui quaclhe Filosofo dell*
ordine dei G alileo, de l D escartes, del
N e w to n, o del Leibnttz, ci parlasse
della differenza de i talenti, e delie con­
dizioni e qualità, che questi devono a-
vere per meglio riuscire nelle differenti
Scien-
i

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  • Page N°:234
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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