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del corpo dei giovinetti , d i qualunque
condizione si possan essere .
V. Obbligare tutti i ragazzi sin dalla
piu tenera loro infanzia a riflettere so
pra tutto quello che veggono , e special
mente sopra sè stessi, e perfin sopra le
medesime loro riflessioni . Se un giovi
netto non è affatto stupido, riuscirà im
mancabilmente un buon pensatore, pur
ché si eserciti continuamente nelle cin
que prime operazioni dell’ Aritmetica ,
voglio dire nel numerare , nel rapporta
re, nel combinare, nel separare, e nei
riflettere alla forza che abbiamo d i fare
simili operazioni, per rilevarne qualche
utile conseguenza .
VI. Si dovrà insegnare a’medesim i a
buon’ ora i sistemi politici , morali cd
economici d i tutte le Nazioni, e prima
quelli della nostra ; ma il tutto non
per la via dei semplici avvertimenti, ma
per quella de i metodi regolati, e Sco
lastici . Quanti sono arrivati sino alla
loro età più avanzata, senz’ aver cogni
zione d’altri Mondi, che del Fisico , e
del Metafisico, e però sempre inutili a
sè stessi ed alla Società !
VII. Quanto poi agli Istitutori, i
quali bisogna, che siano di quelli che
sembrano nati apposta per istruire la •
gioventù, questi dovranno accomodare
le ore, ed il tempo delio studio, c deir
Dettagli
- Page N°:239
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria