Alessandro Maurini
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STORIA DEL PENSIERO POLITICO 1/2017
ni nascano con la Universal Declaration del 1948. Sostiene che trovino
le radici negli Stati Uniti d’America degli anni Settanta: nella filosofia
politica di John Rawls e Ronald Dworkin, nell’amministrazione delle
presidenze democratiche e conservatrici di Jimmy Carter e Ronald Re-
agan, nell’incremento nella diffusione di organizzazioni internazionali
come lo Human Rights Committee e Amnesty International, nonché
soprattutto nella nascita di nuove organizzazioni internazionali come
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lo Helsinki Watch – che diventerà lo Human Rights Watch . Da qui
la tesi che l’ascesa dell’utopia dei diritti umani corrisponda al declino,
che poi la condurrà alla fine, dell’utopia socialista, unita a quella del
fallimento del riformismo democratico del capitalismo.
Si potrebbe entrare nel merito della tesi storiografica, come fa la
critica neo-marxista. Essa, in sintesi, denuncia la sostituzione dell’uto-
pia socialista con quella dei diritti umani come la maschera dietro cui
il neoliberalismo intende nascondere i fallimenti di riforma in senso
democratico del capitalismo per sancire il trionfo dell’ineguaglianza
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economica . Una critica, questa, senza dubbio radicale e acuta – tanto
da far ammettere allo stesso Moyn che effettivamente «i diritti umani
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riguardano l’uguaglianza di status ma non quella distributiva» , e che
il tema chiave da affrontare deve diventare il rapporto tra diritti umani
e (dis)uguaglianza –, ma che finisce inevitabilmente con l’essere in-
globata all’interno della tesi storiografica, senza metterla in questione
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nella sua portata storico-politica .
Una portata, questa, che pare evidentemente tendere ad ascrivere in
modo esclusivo agli Stati Uniti d’America la paternità dei diritti umani
che oggi dominano incontrastati nell’agenda politica internazionale,
negandola invece a una storia perlopiù europea, indicata esplicitamen-
te come cattiva maestra, nella lotta per gli odierni diritti umani (perlo-
più, si diceva, perché a ben vedere il costituzionalismo illuminista deve
molto, per non dire tutto, al mondo americano della Declaration of
Indipendence, che per la scuola giusnaturalistica napoletana costituiva
il modello di riferimento in maniera assai maggiore rispetto alla Décla-
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ration francese ). In ogni caso, la negazione della paternità europea
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Cfr. S. Moyn, The Last Utopia, cit., pp. 214-217, 134, 138, 172-174.
45
Cfr. Id., Theses on the Philosophy of Human Rights History, cit., pp. 7-8.
46
Ivi, p. 9.
47
Ivi, pp. 9-10.
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Cfr. V. Ferrone, La società giusta ed equa. Repubblicanesimo e diritti dell’uomo in
Gaetano Filangieri, cit., pp. 23-48.
Dettagli
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