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ogni sorta di mali senza far torto a ve-*
runo, e senza avere il minimo torto;
non vi è altra norma delle azioni iti
quello stato se non il despotismo assolu
to della volontà, e la potenza morale
di ciascuno senza i patti sociali, non ha
altri limiti, che quelli del poter fisico^»
Egli diritto, asserisce altro in non oltre è che che la il forza gius , indi o il
rizzata all’utile de’più, che la Giusti
zia maniera non è di qualche .concepire cosa degli di reale, uomini, ma van unn
taggiosa a ciascuno^ che non vlèdciiL-
to ,• ove-non ;è yioiazio&e di patto ; che
le Nozioni ai virtù e di vizio son oscu
rissime e varianti di tempo in tempo è
di luogo in luogo, e tal’altra simile es-.
pressione. Dunque a senso dell’Autore
•non vi è disposizione di cuore, non •
maniera di agire rispetto agli altri, che
considerata in sè stessa abbia il carattere
di viziosa c di virtuosa, di equa o d*
iniqua : l’ idee di vizio e di virtù son
idee da levare e. porre , son mode , o
tutt’ ai più son politici artificù saggia
mente architettati o stortamente, a mi
sura delle differenti vedute, circostanze
ed abilità de’ varii legislatori e condut
tori de’ popoli. Or se cosi è, qual è e-
gli dunque il divario ( concludono essi )
tra l* Anonimo e 1 *Hobbes ?
Grandissimo pet ogni lato * ad onta
de’
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Dettagli
- Page N°:59
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria