Cesare Beccaria

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de’ dono termini di poter sopraccennati, dedurre tante cja’quali Hobbcsianc ere-,
conseguenze .
. Il carattere di Hobbes è di uno osti-
chissimo misantropo : Il carattere del no­
stro autore è di un filantropo umanissi­
mo. Nell* Hobbcsiano stato di natura un
uomo, che si diverta a stracciar le tenere
membra di un innocente fanciullo, che
gridi invano pietà: un assassino crudele
di un suo magnanimo e generoso libera­
tore,, che a proprio rischio evidente, e
a proprio danno lo strappi dalle branche
d’ una bestia feroce ,
perchè non aveva promesso un nulla galantuomo, in con­
trario, nè a quello innocente fanciullo,
nè a quel suo grande benefattore. Nello
stato di natura del nostro Anonimo la
guerra non è giusta , se non è necessaria,
nè si può fare altro danno con 1 *armi
alla mano , se non 1 ’ indispensabile , e
niente più. Il Leviatan dell’Hobbes è il
despotismo elevato all’infinito, enei si­
stema dei nostro Autore la somma po­
testà è circonscritta dalla suprema legge
del pubblico bene , ed è illecita al despo­
ta ogni violazione di quella legge massi­
ma , che tutti gli odierni Monarchi si
fanno gloria di adottare, di rispettare e
di praticare in tutte le loro azioni so­
vrane . Il Leviatan dell’ Hobbes è la
norma ; ii criterio, la misura del giusto

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  • Page N°:60
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  • Author:Cesare Beccaria
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