X *54 X
ra salca agli occhi, come suol dirsi, di
ogni lettore imparziale ed assennato li
na diametrale opposizione perpetua tra
’l modo di pensare Hobbesiano , e i
sentimenti del nostro Anonimo. Dun«
que le riflessioni degl’ inimici del no*
stro Autore, e de’ lettori incompetenti
per trasformarlo in Hobbesiano, si ri
solvono in meri equivoci, ed in sofismi
suggeriti o dall* imperizia delle cose, o
dall’ intemperante prurito di censurare .
Egli- chiama , è vero, lo stato di natu
ra , stato di guerra , ma lo paragona
espressamente coll’ attuale stato delle
Nazioni indipendenti F una dall’ altra ,
il raciprocamente, che non vuol che già si dire neghino che si gli odiino ufti-
cii di umanità , di corrispondenza , di
mutuo commercio, di buon vicinato , e
molto meno vogiion dire quelle espres
sioni, che sia onesta e lecita cosa la
violazione degli accennati officii. Egli
vuol dire unicamente che siccome tra
si le possono indipendenti evacuare Potenze se non Europee con la guer non
ra le loro querele, ed è giusta la guerra
provocata , se quegli che ha torto non
vuol intender ragione, in mancanza di
una superiore autorità decisiva ; così
nello, stato di natura ogni uomo ha drit
to di farsi giustizia per la via di fatto,
perché appunto. nello stato di natura
man-
Dettagli
- Page N°:62
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria