Cesare Beccaria

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tu , che mutan moda e nome ne’ vari!
climi e ne’ varii tempi, come se egli non
riconoscesse alcun vizio, o virtù alcuna,
che sia tale per sè medesima in ogni tem­
po , in ogni luogo, presso a tutti gli
Esseri intelligenti dell’ Universo . ÓL
tali virtù egli ne conosce, nomina, ono­
ra c commenda ben molte, c ne detesta
tutti i vizii contrarii ; ma vi sono ai mon­
do delle false c'confuse idèe di virtù , del­
le virtù d’ opinione , de’ vizii immagi­
narli, m il definiti e peggio intesi, c que­
ste tali virtù o vizii soggiacciono a mil­
le vicende: ora vivono e regnano, cA
ora son l’oggetto delle comuni risate,
« amisura de’ lumi che rischiarano gli uo­
mini . Non potevano le Dame greche
onestamente ricevere nel Gineceo, se non
i Parenti più stretti, e potevano senza
biasimo recitar su Teatri , e recitarvi a
prezzo. Erano lecite in:Atene le noz­
ze tra Fratello e Sorella , altrove dete­
state . La gentilezza, l’ urbanità tanto
stimate in Roma rescr disprezzabile trai
Parti il loro Concittadino Venone,
modellato a * Roma nelle più belle for­
me . La gelosia è una virtù ed un pun­
to di onore presso alcune Nazioni , e
al giudizio di tant’ altre non. riscuote
che" derisioni, e non ottiene un atto di
compassione. L’avarizia è una lodevole
economia in qualche Città mercantile 3

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  • Page N°:65
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  • Author:Cesare Beccaria
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