Cesare Beccaria

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principium ne dimostriamo era la per formula li Santi. ordinaria . Pli­
nio net Panegirico del buon Trajano
'comincia coll’ attestare che i Romani
non tralasciarono mai d’ invocare Iddio-
nel principio de’loro affari, e de’ loro
discorsi (/?); Cicerone, Tito-Livio Io at­
testano . Non vi fu alcun Popolo più
religioso di loro; ma questo Popolo era
troppo saggio, e troppo grande per ab­
bassarsi a punire de’vani discorsi, o del­
le opinioni filosofiche . Egli era incapa­
ce di castigare barbaramente chi dubitai-
va degli Auguri, come Cicerone, che
benché augure ne dubitava, nè chi a-
vesse detto in pieno Senato, come disse
Cesare, che gii Dei norr puniscono gli
uomini dopo la morte -
Si è cento volte osservato, che il Se­
nato permise, che fui Teatro di Roma
il Coro cantasse'nella. Troade:.
%

*
* *
„ Non vi è niente dopo
„ lamorte non è
Tu domandi dove i morti ?
„ nel luogo medesimo, in cui -
y>no avanti di nascere * *
,
- , e
- . . * •
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Se mai vi sono state-profanazioni} que-
sre
(a) ^ne , ac sapientcr Parrei conscripti
raajorcr institucrunt ut
icenii ini ti uni a
, irà
precat iacinopere

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  • Page N°:90
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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