Cesare Beccaria

poneva ad esser punico come un vile
calunniatore .
Il Cancelliere Seguier se ne persuase
nel confronto facto di Thou col grande
Scudiere. In questo confronto disse di
Thou a St. Mars queste precise parole:
Ricordatevi ^ Signore , che non è passa­
lo alcun giorno , che io non vi abbia
lato di questo trattato per
.
St. Mars confessò questa verità. Di Thou
dunque meritava una ricompensa anziché
la morte nel tribunale dell’ equità uma­
na. Méritava almeno, che il Cardinale
di Richelieu lo risparmiasse, ma 1 *uma­
nità non era la sua virtù . Questo casa
è qualche cosa di più del
jus
stimma injuria. La sentenza di morte di
questo uomo dabbene porta per avere avu­
cgiioznoe n, e partecipazione delle det­
ta
te cospirazioni ; ma non dice per non
averle rivelate. Pare che sia delitto ia
scienza di un delitto , e che sia degno
di morte chi ha tale scienza per avere
degli occhi, e degli orecchi.
Tutto ciò che si può dire di tal sen­
tenza si è eh’ essa non fu proferita
per giustizia, ma da Commissari. La
jettera della legge era precisa. Appar­
tiene non solamente a’Giureconsulti, ma
a tutti gli uomini giudicare, se lo spi­
rito della legge fosse, o no pervertito.
E * bensì una trista contraddizione il ve-
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  • Page N°:118
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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