Cesare Beccaria

ne? zione Non da conservare hanno essi , ancora la quale una ò riputa­ il solo
bene , che loro rimane ?
Io non mi farò qui a parlare della
tortura , nò della sproporzione , che
passa fra i delitti, c le pene. Il bene­
fico March. Beccaria ha troppo bene
perorata questa causa . II suo libro è
nelle mani di tutti i buoni ; ed ò stato
commentato dai più grande di tutti gli
scrittori . Mi restringerò dunque soia-
mente ad avvertirvi , come per gloria
del nostro secolo c della nostra nazione
il Sig. Vincenzo Malerba Avvocato Ca-
tanese pubblicò due anni sono in Paler­
mo un libro di 119. pagine in quarto,
in cui altamente declama contro i prin­
cipi! esposti nell’ aurea opera dei

e delle Pene, Siccome il resto
Ut t i ,
della Italia ò poco in commercio colla
Sicilia, quindi fra noi è pochissimo noto
il libro del Sig. Malerba . Spero, eh’ ei
mi saprà grado per averlo io tratto pres­
so di noi dall’ ingiusto obbiio, in cui
giaceva. Proseguiamo la nòstra lettera.
Di due sorte sono gP indizi], che ri­
sultano contro un carcerato . Altri di-
consi remoti, e non inducono, che un
grado di probabilità assai più leggiero
di quel che inducano gl’ indìzii prossi­
mi . E’ d’ uopo per la tortura, che sian
molti; poiché presi separatamente non
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  • Page N°:156
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  • Author:Cesare Beccaria
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