Cesare Beccaria

rivo della debolezza nelle donne ; pue­
rile 1 ’ applicazione degli effetti della
morte reale alla civile nei Condannati *
ed incoerente la
nota d1infamia negl’
infami , quando non abbiano alcun in­
teresse di mentire .
Fra gli altri abusi della grammatica ,
2 quali non hanno poco influito su gli
affari umani, è notabile quello , che
rende nulla ed inefficace la deposizione
di un reo già condannato. Egli è mor­
to civilmente, dicono gravemente i Pe­
ripatetici Giureconsulti, e un Morto non
è capace di alcuna azione . Per soste­
nere questa vana metafora molte vitti­
me si sono sacrificate , e bene spesso si
/verità è disputato dovesse con cedere seria riflessione, alle formule se giu­ la
diziali . Purché le deposizioni di un reo
condannato non arrivino ad un segno ,
che fermino il corso della giustizia, per­
ché non dovrassi concedere anche dopo
la condanna, e all* estrema miseria del
.. reo', e all’ interesse della verità uno
spazio congruo , talché adducendo egli
cose nuove, che cangino la natura del
fatto, possa giustificar sé od altrui con
un nuovo Giudizio ? Le formalità e le
cerimonie sono necessarie nell’ ammini­
strazione della giustizia, sì perché nien­
te lasciano all’ arbitrio dell’ amministra­
tore, sì perchè danno idea al Popolo di
un
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  • Page N°:164
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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