Cesare Beccaria

*X 2$o O C
no,
d' untuo , o c m u i
forse del tuo fratello medesimo, #0/ r/-
rai ricco
•porremo il premio e n o b i l e ,perchè uvile assassino hai avuto .O il r
coraggio di essere
che pensare di una sì detcstabil pratica,
•che scioglie ogni vincolo di società , che
calpesta tutti i diritti delle genti , che
incoraggiscc al delitto , che premia la
.viltà, che nobilita 1*infamia e il tradi*
mento ì
<Io non ho coraggio , Sig. Generale ,
di proceder più oltre nell’ esame di un
codice , che i Cannibali medesimi arros­
sirebbero di a;er dettato. E a che
accelerare, gioverebbe egli a maturar un esame forse più lungo quella ? crisi Ad
felice-, che da tanto tempo è 1’ oggetto
de’ voti di tutte le anime tenere ed o-
neste ? Ma io destinato dalla provvi­
denza a riempiere un impercettibil voto
.nella classe immensa di quegli oscuri
cittadini, che non hanno alcuna influen­
za sui pubblici affari ; io sento troppo
bene, che.le mie declamazioni non po­
tranno giammai variare una sillaba del
nostro codice penale . La timida voce
della modesta ragione e dell’ amorosa
sensibilità rimarrà sempre soffocata dal­
le. grida- tumultuose della superba igno­
ranza , che vuol dominare , c dell’atro­
ce barbarie,, che tenta di opprimere*
d*moicidio ; tu sa­

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  • Page N°:166
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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