Cesare Beccaria

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Urtar di fronte un pregiudizio consa­
crato dalla successione de’ secoli ; rove­
sciare un sistema di consuetudini, che
per lunga serie di generazioni si dirama­
rono di padre in figlio ; annientar l’ido­
lo d’un errore tanto più venerato, quan­
to nelle più idee antico; della massa indurre universale una rivoluzione , ciò non
può essere, che l’opera della pubblica
autorità. Allorché il Czar Pietro il gran­
de , per la prima volta disse
ce rader la barba ai Boiardi, egli gettò, , e fe­
forse senza sospettarlo , i principii della
nuova grandezza del suo impero .
Noi siamo senza dubbio i disccndeni
.de’ Curii, de’ Cammilli, de* Fabii, d<
gli Scipioni ; e allorché questi eroi vin
citori delle nazioni, e propagatori del­
la nostra gloria , salivano in Campido­
glio >noi sedevamo in faccia loro, e col­
la nostra sanzione davam forza alle leg­
gi , con cui tutto il mondo conosciuto
era governato . Ma i tempi hanno con­
dotto'un altr’ ordin di cose. Di quell*
'antico prezioso privilegio non resta più
che una trista e dolorosa rimembranza.
Snervati sotto i primi Cesari, avvili­
ti sotto gl’ imperatori successivi, op­
pressi dai Vandali, e dai G oti, abbru­
titi sotto un giogo di ferro, istupiditi
dal lung’uso di servire, cambiando pa­
drone ogni diecianni, perduta ogn* idea

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  • Page N°:167
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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