Cesare Beccaria

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de’ nostri diritti , ed estinto ogni senti­
m ento della nostra forza , tremanti in
faccia ai nostri carnefici, non abbiam mai
‘ avuto coraggio
di reclamare contro T
ingiustizia, e di disarmare la tirannia.
M a com e mai nàcque ella cotesta lc-
gislazion m ostruosa, e così opposta alle
prim e universali nozioni della giustizia,
della equità, della beneficenza ? La mo­
rale , e i grandi pri nei pii del diritto na­
turale variano essi forse col variare de­
gli anni? N o , io rispondo ; ma questi
principii medesimi , avvegnaché eterni
ed im m utabili, perdono o tutta , o gran
parte della loro forza , qualora con es­
si sono in opposizione le passioni v io­
le n t e , e l ’ ignoranza , che non sa ana­
lizzare i rapporti delle c o s e .
G ettia m o , Sign. G enerale, un rapido
sguardo sui te m p i, nei quali venne for­
mata quella com pilazione di l e g g i ,
che
oggi ancora dispongono del nostro ono­
re , delle nostre v i t e ,
delle nostre so­
sta n ze, delia nostra libertà . Quai tem­
pi d’ orrore e di tenebre ! A v v o lta 1’
E uropa nella più profonda ignoranza-,
smarrito il gusto delle belle arti, soffo­
cato il seme di quelle sensazioni delizio­
che risultano all’ aspetto de’ grandi
s e ,
«api d’ opera della sesta e del pennello,
bandite le lettere, perdura colla libertà
personale 1’ altra libertà ancor più prc-
zio-
,-fr

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  • Page N°:168
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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