Cesare Beccaria

analizzare gli oggetti, ma a ricevere le
impressioni tutte di un pezzo , più per
tradizione che per esame ^ ..
Apriamo le Istorie, e vedremo che le
Leggi, che pur sono, o dovrebbon es­
sere parti di '.uomini liberi , non sono
state, le passioni per Io di più, alcuni che pochi lo strumento , o -nate del­ da
una fortuita «passeggierà necessità^ non
già dettate da >un freddo esaminatore del­
ia natura umana , che in un sol puntò
concentrasse le azioni di una moltitudi­
ne di uomini, e le considerasse in que­
massima fe li­
sto punto di vista =:
ci tei divisa nel maggior numero •=} Feli­
ci sono -quelle pochissime Nazioni , che
non aspettarono, «he il lento moro del­
le combinazioni e vicissitudini umane fa­
cesse succedere alla estremità de’mali un
.avviamento al .bene, ma ,ine acceleraro­
no i passaggi intermedii con buone Leg-
' ; e merita Ja gratitudine degli uomini
quel Filosofo ch’ ebbe il coraggio .dall7
oscuro e disprezzato suo gabinetto di. get­
tare nella moltitudine i primi semi, llun-
gamente infruttuosi, delle utili verità .
Si sono conosciute le vere relazioni
fra il Sovrano e i Sudditi , e fra le di­
verse Nazioni ; il commercio si è ani­
mato all’aspetco delle verità filosofiche
rese comuni colla stampa 5 e si è accesa
fra le Nazioni una tacita guerra d’in-
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  • Page N°:190
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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