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prima è , che non è sì facile il serbare la
proporzione essenziale tra il Delitto e la
Pena , perchè quantunque un’industriosa
crudeltà ne abbia variate moltissimo le
specie, pure non possono oltrepassare
quell’ ultima for^a , a cui è limitata 1 ’
organizzazione } e la sensibilità umana.
Giunto che si sia a questo estremo, non
si troverebbe a’delitti più dannosi e più
atroci pena maggiore corrispondente, co
me sarebbe d'uopo per prevenirli. L’ al
tra conseguenza è, che 1 ’ impunità stessa
nasce dall’atrocità dei supplizii .
Gli
uomini sono racchiusi fra certi limiti, sì
nel bene, che nel male; ed uno spetta
colo troppo atroce per l’umanità, non
può essere che un passeggierò furore, ma
non mai un sistema costante , quali deb
bono essere le Leggi; che se veramente
son crudeli, o si cangiano , o l’impu
nità fatale nasce dalle "Leggi medesime.
Conchiudo con questa riflessione, che
fa grandezza delle pene dev’ essere rela
tiva allo stato della Nazione medesima.
Più forti e sensibili devono essere le im
pressioni sugli animi induriti di un >'o-
polo appena uscito dallo stato selvag
gio . Vi vuole il fulmine per abbattere
un feroce leone , che si rivolta al cobo
del fucile . Ma a misura che gli animi
si ammollivano nello stato di società,
cresce la sensibilità , e crescendo essa de-
\
te
Dettagli
- Page N°:220
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria