Cesare Beccaria

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pretende ispirare . Ma nelle pene mo­
derate e continue, il sentimento domi­
nante è 1 ’ ultimo perchè è il- solo .
limite, che fissar dovrebbe il Legislato­
re al rigore delle pene , sembra consi­
stere nel sentimento di compassione,
quando comincia a prevalere su di ogni
altro nell’ animo degli spettatori d’ un
supplizio più fatto per essi, che pel
.reo.
Perchè una pena sia giusta non deve a-
vere che quei soli gradi d’ intensione ?
che bastano a rimuovere gli uomini dai
delitti: ora non vi è alcuno, che riflet­
petua tendovi perdita , sceglier della possa propria la totale libertà, e per­ per
quanto avvantaggioso possa essere un
delitto: dunque l’intensione della pena
di schiavitù perpetua sostituita alla pena
di morte ha ciò che basta per rimuovere
qualunque animo determinato ; aggiun­
go, che ha di più : moltissimi risguarda-
no la morte con viso tranquillo e fermo ;
chi per fanatismo, chi per vanità , che
quasi sempre accompagna P uomo al di
là della tomba; chi per un ultimo e di­
sperato tentativo', o di non vivere, o
di sortir di miseria; ma nè il fanatismo,
nè la vanità stanno fra i ceppi o le ca­
tene, sotto il bastone, sotto il giogoy
in una gabbia di ferro, e il disperato
non finisce i suoi mali, ma li comincia.
V

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  • Page N°:225
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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