Cesare Beccaria

lenta,' L’ animo ed agli nostro ,estremi resiste , ma più passeggieri alla vio­
dolóri, che al tempo, ed alla.incessante
noja ; perchè egli può , per dir così, con­
densar tutto sè stesso per un momento,
per respinger i primi , ma -lavigorosa
di lui elasticità non basta a resistere alla
lunga e ripetuta azione dei secondi .
Colia pena di morte ogni esempio, che
si dà alla Nazione, suppone un delitto-;
nella pena di schiavitù perpetua un.sol
'delitto dà moltissimi e durevoli, esempi*,
e se egli è importante che gli uomini
veggano spesso il poter delle Leggi, le
pene di morte non debbono essere mol­
to disranti fra di loro: dunque suppon­
gono la frequenza dei delitti , dunque
perchè questo supplizio sia utile, 'bisogna
che non faccia su gli uomini tutta l’im­
pressione, che far dovrebbe, cioè che
sia utile c non utile' nel medesimo tem­
po . Chi dicesse, che la schiavitù perpe­
tua ciò egualmente è dolorosa quanto* crudele, là io morte risponderò-, ; e per­
che sommando tutti i momenti infelici
della schiavitù , lo sarà forse anche di
più; ma questi sonò stesi sopra tutta la
vita, c quella esercita tutta 1^ sua forza
in un momento; ed è questo'il vantag­
gio della pena di schiavitù , che spaven­
ta più chi la vede, che chi la soffre; per­
chè il primo considera tutta Ja somma
dei
' X<52 : x

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  • Page N°:226
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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