Cesare Beccaria

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dei momenti infelici, ed il secondo è dal­
la infelicità del momento presente distrat­
to dalla futura. 1 urti i mali s’ingrandi­
scono nella immaginazione, e chi soffre
trova delle risorse c delle consolazioni
non conosciute, c non credute dagli
spettatori , che sostituiscono la propria
sensibilità all’animo incallito dell’ infe­
lice.
Ecco presso a poco il ragionamento,
violare non che fa hanno un le leggi, ladro altro che o contrappcso un la assassino, forca o la per i ruota quali non .
So che lo sviluppare i sentimenti del
proprio animo è un’arte, che si appren­
de colla educazione: ma perchè un la­
dro non renderebbe bene i suoi principi!,
non perciò essi agiscono meno. „ Quali
„ sono queste Leggi , che io debbo ri-
„ spettare, che lasciano un così grande
„ intervallo trame e il ricco? Egli mi
„ nega un soldo , che gli cerco , e si
5 , scusa col comandarmi^ un travaglio,
,, che non conosce . Chi ha fatte queste
3,leggi ? Uomini ricchi e potenti, che
„ non si sono mai degnati visitare le
3,squallide capanne del povero,che non
„ hanno mai diviso un ammusato pane
„ fralle innocenti grida degli affamati
/ „ figliuoli, e le lagrime della moglie.
„ Rompiamo questi legami fatali alla
3,maggior parte,ed utili ad alcuni po-
„ chi #
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  • Page N°:227
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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