le che contrario , perché ciò è confor-
vme alla fortuna delie grandi verità , la
durata delle quali non è che un lampo
in paragone della lunga e tenebrosa not
te , che involge gli uomini . Non è an
cor giunta Tepoca fortunata, in cui la
verità, ga al più come gran finora numero Terrore, ; e da questa apparten leg
ge universale non sono andate esenti fi
nora , che le sole verità, che la Sapien
za infinità ha voluto divider dalle altre
col rivelarle .
La voce di un Filosofo è troppo debo
le contro- i tumulti e le grida di tanti,.,
che son guidati dalla cieca consuetudine
ma i pochi saggi
che sono sparsi sulla-,
faccia della terra , mi faranno eco nell'*
intimo de’loro cuori ; e se la*verità-po
tesse,. fra gT infiniti ostacoli,, che T al
lontanano da un Monarca-, mal grado
suo, giungere fino al suo trono , sappia
eh’ ella vi arriva co’ voti segreti di tut
ti gli uomini ; sappia che tacerà in-faccia,
a lui la sanguinosa fama dei conquistato-
ri ; e che la giusta posterità gli assegna
li: primo luogo tra i pacifici trofei dei
T ifi, degli Antonini e dei Trajani..
. Felice T umanità-, se per la prima vol
ta le si dettassero leggi, ora che veggia-
mo riposti su i Troni di Europa Mo
narchi benefici, animatori delle pacifiche
yirrù, delle scienze, deile Arti, Padri
de’
X 68 )C
Dettagli
- Page N°:232
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria